Aprile252012
67 ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE dalla dittatura nazifascista
Di seguito il discorso di Fulvio Franchini, presidente A.N.P.I. sezione "Albertino Madella" Villasanta:
Rivolgo un saluto alle autorit civili e militari, alle forze democratiche, alle
Associazioni, al Corpo Musicale, alle cittadine e ai cittadini di Villasanta.
Non nascondo l emozione che provo nell essere qui come Presidente della
sezione Albertino Madella di Villasanta e come rappresentante
dell Associazione Nazionale Partigiani d Italia per onorare e festeggiare
assieme a voi, il 67 Anniversario della Liberazione dell Italia
dall occupazione nazifascista.
Nel marzo del 1943 e del 1944 gli operai delle fabbriche del Nord Italia,
sfidando l esercito nazista e le milizie fasciste, ebbero la forza e il coraggio di
scioperare al grido di Pace e libert . Quegli scioperi furono il primo corale
episodio della Resistenza contro il nazifascismo. Ai partigiani attivi e
combattenti si un anche la popolazione civile che li aiut fornendo cibo,
dando rifugio ai giovani che non aderirono alla Repubblica di Sal , agli
ebrei che cercavano di sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio.
Fu una guerra patriottica che un i cittadini, i partigiani, i militari fedeli alla
Patria che contribuirono alla guerra per la Liberazione. Grazie a quel
sacrificio nacque la nostra Costituzione che, come afferm Piero
Calamandrei, un testamento di centomila morti e racchiudono tutta la
nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre
sciagure, le nostre glorie.. .
Nella Costituzione sono contenute quindi l eredit spirituale e morale di
donne e uomini, d ogni fede politica e religiosa, che lottarono contro tutto ci
che hanno significato il fascismo e il nazismo: sopraffazione, negazione
della libert e di ogni diritto, per affermare invece i principi di libert ,
democrazia, giustizia e indipendenza nazionale. Erano in gioco due Italie
diverse e inconciliabili.
Ora si arriva ad infangare, sminuire, negare la guerra di Liberazione
definendola guerra civile, e si propongono disegni di legge che parificano le
parti avverse.
E impossibile mettere sullo stesso piano chi proclam le leggi razziali, chi
ader alla Repubblica di Sal , chi milit nella guardia nazionale repubblicana,
nelle brigate nere o nella Muti e chi invece fece parte di quell esercito di
popolo, chi oppose resistenza, chi fu vittima di quelle sopraffazioni.
La Brianza ebbe un alto numero di vittime: 300 i partigiani che persero la
vita, 200 le persone decedute nei lager.
A Villasanta 22 i deportati, 2 i deceduti a Mauthausen, Mario Bidoglia e
Alessandro Varisco, arrestati per aver partecipato agli scioperi del 44, e, fra
i militari, il tenente Mino Bestetti, medaglia d argento alla memoria,
assassinato dai nazisti in Albania dopo l 8 settembre e il fante Ambrogio
Villa, medaglia d argento al valor militare deceduto nei Balcani.
In P.za Martiri della Libert l A.N.P.I. commemora e onora queste vittime.
Esse non possono essere accomunate n storicamente n politicamente a chi
ha rappresentato il fascismo in Italia e, alleato del nazismo, contribuito alla
tragedia umana dal 1939 al 1945.
Il valore di quella battaglia unitaria deve vincolare ciascuno di noi perch la
lotta partigiana fu combattuta per tutti grazie alla quale oggi tutti noi traiamo
beneficio.
Tutto il mondo civile ha condannato gli orrori che si sono verificati in Europa
in quegli anni, eppure xenofobia e antiebraismo sono ancora vivi fra noi, lo
dimostrano le stragi avvenute recentemente in Norvegia e in Francia che si
aggiungono a quella di Firenze, tutte per evidenti motivi razziali. Siamo in
presenza di un pericolo serio, che non deve essere sottovalutato, perch non
esistono dei pazzi che agiscono individualmente e senza alcuna provenienza
ideologica. In tutti i casi che finora si sono presentati, dietro l apparente
pazzia, c un curriculum d esperienze nazifasciste, di contatti con gruppi di
estrema destra, di fanatismi religiosi. Dunque non solo bisogna preoccuparsi
di queste tragedie, ma bisogna anche affrontare e studiare i fenomeni con
molta attenzione. Le Istituzioni devono riflettere e mettere in atto le misure
necessarie per isolare chi vorrebbe tornare agli anni bui del terrore, della
paura, della sopraffazione, della negazione delle libert e di ogni diritto civile
e religioso.
Giova ricordare che l A.N.P.I. ha sempre assicurato la propria fedelt ai valori
costituzionali sia nei confronti delle stragi neofasciste, su cui ancora oggi
rimangono lacune vergognose, sia nei confronti di tutti gli atti di terrorismo,
come quello delle Brigate rosse. Noi abbiamo fiducia e crediamo nella
democrazia, ma questo non basta. Essa va anche difesa da chiunque non
rispetti le sue regole. E nostro dovere denunciare qualunque atto contrario
che mette in pericolo la sua esistenza, tanto pi , quando si in presenza di
forme di ricostituzione e di propaganda del partito fascista che come ben
sappiamo vietato dalla Costituzione.
Ma la Festa Nazionale della Liberazione non deve essere solo una
celebrazione fine a se stessa, astratta o lontana dal presente, deve diventare
anche un momento di riflessione sul futuro e l occasione per far rivivere e
riflettere sui valori fondativi della nostra Repubblica democratica fondata
sulla Costituzione.
Spesso assistiamo a furibondi attacchi alla nostra Carta, sottovalutazione e
svuotamento, mancata applicazione, ed infine proposte di modifiche a dir
poco incredibili. Si vorrebbe persino far credere che la nostra Costituzione
sia una specie di residuato bellico e qualcuno oggi teorizza che sia anche un
freno allo sviluppo economico e sociale e che per queste ragioni debba essere
profondamente modificata.
Se cos fosse, ci risulta allora difficile comprendere come l insieme di norme
ed indirizzi, che sono alla base della convivenza civile di una nazione, abbia
consentito nell immediato dopoguerra la rinascita morale e materiale
dell Italia e successivamente garantito, per alcuni decenni, le grandi
trasformazioni istituzionali, il progresso sociale ed economico, un sistema di
equilibri tra i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario, la garanzia della
libert di tutti, senza distinzioni.
Da alcuni anni siamo di fronte ad una crisi di carattere mondiale, ed il nostro
Paese alle prese con grandi sfide: recuperare il prestigio internazionale,
risanare l economia, rilanciare la crescita, lo sviluppo, l occupazione, in
particolar modo quella giovanile. A tutto ci si aggiunge anche una crisi
morale e dei costumi. Tuttavia l impegno ad operare con rigore ed equit per
far fronte a queste prove non ci sembra che sia mantenuto in tutte le
direzioni, e soprattutto nel senso che diamo noi a queste parole. Per rigore
intendiamo non solo sacrifici ma seriet , dignit e correttezza, e per equit
intendiamo anche socialit e solidariet .
Se si impongono sacrifici alla gente che lavora, ma non si ha poi la capacit di
colpire gli intollerabili privilegi pubblici e privati, o se non c la volont della
politica e dei partiti, che sono uno dei fondamenti della nostra democrazia, di
riformarsi riducendo drasticamente i costi e introducendo i necessari
strumenti di trasparenza e di moralit , allora viene a mancare la fiducia nelle
Istituzioni, il consenso e la coesione sociale, senza i quali qualunque
operazione di risanamento e di rilancio dell economia rischia di fallire.
Come A.N.P.I. riteniamo che i principi e le norme contenuti nella nostra
Costituzione sono validi anche di fronte ad una crisi come quella attuale,
devono essere rispettati e soprattutto applicati, a partire dai diritti e dai
valori sanciti nella prima parte: libert , solidariet , lavoro, emancipazione
sociale ed economica, democrazia autentica e partecipativa, fondata sugli
equilibri dei poteri esistenti. Valori connaturati nella Resistenza.
Occorre rafforzare l idea del bene comune, ricreare la coesione sociale,
misurarsi con le nuove contraddizioni dovute anche all immigrazione, capire il
mutamento del tessuto sociale ed economico, per non generare nuove paure,
tensioni sociali, insicurezza o disperazione per il futuro, come dimostrano i
molti casi di suicidio nel mondo del lavoro. Spetta soprattutto alle Istituzioni,
in primo luogo quelle locali perch pi vicine ai cittadini, favorire e mettere in
pratica tutto ci , coinvolgere i cittadini e le Istituzioni scolastiche, spiegare e
dare forza ai valori contenuti nella nostra Costituzione.
L A.N.P.I. di Villasanta ha realizzato molte iniziative, fra cui un libro intitolato
P.za Martiri della Libert , una ricerca storica sul nostro paese negli anni dal
1937 al 1945, curata dal prof. Meroni. In generale tutte le nostre proposte
hanno trovato molto seguito fra i cittadini a cui vanno i nostri ringraziamenti.
Resta, tuttavia, indimenticabile l esperienza avuta in occasione della mostra
In Memoriam Aktion T4, in occasione del Giorno della Memoria. Siamo
particolarmente grati alle Istituzioni scolastiche e agli insegnanti delle Scuole
Villa e Fermi/Oggioni per la loro collaborazione, e ai giovani alunni per i
disegni e i pensieri, alcuni letti anche questa mattina, a dimostrazione della
sensibilit sul tema della persecuzione e lo sterminio dei bambini disabili. Ci
sembrato giusto rendere tutti partecipi esponendo queste testimonianze.
Ricordare per progettare il futuro, questo l impegno dell ANPI. Quali
messaggi trasmettere alle generazioni future perch , come afferm Carlo
Azeglio Ciampi in un discorso in occasione della Festa Nazionale della
Liberazione, i popoli che non hanno memoria del loro passato, non sono
padroni del loro futuro .
Per queste ragioni abbiamo chiesto all attuale Amministrazione di Villasanta
di realizzare un opera commemorativa della Resistenza, ben consapevoli
che l attuale situazione economica non permetter l attuazione del progetto
nell immediato. Oggi tuttavia abbiamo l occasione per spiegare cosa
intendiamo nel metodo e nel merito. E nostra intenzione promuovere un
concorso di idee fra le persone, le Associazioni ed enti competenti interni ed
esterni al nostro territorio; ma affinch questo obbiettivo trovi una risposta
adeguata deve avere la giusta valenza che solo un atto ufficiale da parte
dell Amministrazione pu sancire.
Per quanto riguarda il merito, pensiamo che l opera non debba essere
dedicata solo a chi oggi ci permette di vivere in un Paese democratico
fondato sui valori costituzionali, ma anche alle vittime del terrorismo e di
tutte le mafie: a uomini come Aldo Moro e Guido Rossa, Cesare Terranova,
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,
Pio La Torre, Giuseppe Impastato, Angelo Vassallo e molti altri, che sono
caduti per difendere la libert , la giustizia, la democrazia, la Costituzione
italiana.
Termino ringraziando ancora per la vostra partecipazione.
In occasione del 67 Anniversario della Liberazione la vostra presenza ha
onorato e restituito a questo luogo il vero significato di P.za Martiri della
Libert .
Viva il 25 Aprile, Viva la Costituzione, Viva la Repubblica italiana.
Fulvio Franchini
Presidente
leggi il discorso del 25 aprile 2012
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